LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
. - Ragazzo mio, come volete ch'io vi conceda Biancabella? Fra qualche anno sarete un marito bambino, poi un marito lattante, poi nascerete; cioè morirete
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orecchi con le mani. I cortigiani lo guardavano sbigottiti ed inquieti: - Che cosa vi sentite? - Sento... sento... E il Reuccio rideva, rideva senza
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trascinano a stento. Diventa sempre più pesante. Il malefizio sarà rotto nell'istante che vi darete il primo bacio. La visione disparve e la buona Fata
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crederà bene, vi riceverà. - Meno cerimonie! Eccovi cento scudi. La guardia s'inchinò fino a terra e Cassandrino passò innanzi: alla porta reale
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bestia a Nonsò, gli disse all'orecchio: - Vedete questi nodi nella criniera della cavalla? Ogni volta che ne sfarete uno, essa vi porterà sull'istante
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grucce, spense il cero, perché consumava rapidamente, e si diresse alla città. Giunse in città a notte fatta, scelse un'altura spaziosa e vi comandò un
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collocata su un piedistallo, nell'atrio del palazzo, e vi restò nei secolo come statua della malvagità.
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strega. La strega pose in un lambicco i tre capelli dorati e le tre setole nere, vi unì il succo di certe erbe misteriose e ne distillò poche gocce
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figlie; poi le condusse a palazzo, le fece salire a mensa, sui seggi delle tre Principesse: - Chiaretta, Doralice, Lionella, povere figlie mie, chi vi fece
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vi dirà di scegliere uno dei cavalli; e voi scegliete me, non avrete a pentirvene. Candido promise e si diede a leggere i libri del barone e apprese i
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plenilunio i piccoli gnomi vi danzavano in tondo e facevano beffe terribili ai viaggiatori notturni. La matrigna che sapeva questo, una domenica sera
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nave prodigiosa era pronta, ed egli vi salì, prendendone il timone e dirigendola attraverso i campi, i fiumi, le valli, i laghi, fra lo sbigottimento dei
Accademia della crusca
